Bambini: Anche le emozioni negative sono importanti
Perchè rabbia, tristezza e paura giocano un ruolo nell’educazione emotiva dei bambini
24 ottobre 2019
Quando ci confrontiamo con situazioni che attivano dentro di noi emozioni negative,la cosa importante è che i bambini sappiano riconoscerle, validarle, gestirle ed elaborarle. La cosa più sbagliata è pensare che vadano invece bloccate, negate oppure rimosse.
Dare una completa educazione emotiva al bambino significa aiutarlo a familiarizzare e riconoscere come valide anche queste emozioni e magari fornirgli storie in cui altri bambini stanno attraversando questa zona faticosa del proprio sentire emotivo. È dentro a queste storie che si trova il modo per riconoscere, gestire ed elaborare le emozioni. Tutte, sia quelle belle che quelle brutte.
Il genitore è per eccellenza l’allenatore emotivo di un figlio. Di fronte a ogni attivazione emotiva, l’adulto rappresenta per il bambino l’elemento di riferimento fondamentale.
Nella prima fase di vita, il bambino non ha le parole per definire il proprio stato emotivo. Tocca all’adulto il compito di fornire un significato a ciò che il bambino sente. Con i propri gesti, con le proprie parole, con ciò che decide di fare (oppure di non fare) di fronte a uno stato emotivo che si è attivato nel bambino, l’adulto non solo ne definisce l’evoluzione e l’eventuale risoluzione, ma gli fornisce al contempo una funzione di «modeling» importante e che durerà tutta la vita.
Per un genitore, ma anche per un insegnante, diviene fondamentale saper agire e gestire un buon controllo sui propri stati emotivi e far tesoro delle esperienze di validazione emotiva di cui egli stesso è stato protagonista, per riproporle a un bambino a seconda del bisogno e della fase di sviluppo in cui si trova.
Prenota un primo colloquio di valutazione al numero 327 6134241. Risponde la Dott.ssa Valentina Santopolo:
riceve presso lo studio di Roma Tiburtina, via Olindo Malagodi 35 o in zona Trieste/Salario in Via Alessandria 91